VIZITA

da La Visita Meravigliosa di H.G.Wells
testo Fabio Pisano
traduzione Zija Vuka
adattamento, spazio scenico, costumi e regia Davide Iodice

musiche originali Lino Cannavacciuolo
luci Loic Hamelin
elementi scenici Divni Gushta
aiuto regia Jozef Shiroka

Interpreti e ruoli in ordine di apparizione
Nikolin Ferketa – il matto
Raimonda Markja – la madre/narratrice/il paese
Pjerin Vlashi – il prete
Fritz Selmani – angelo
Rita Gjeka Kacarosi - la governante/narratrice/il paese
Julinda Emiri – Delia/narratrice/il paese
Jozef Shiroka- il medico/il paese
Merita Smaja – la signora/il paese
Alexander Prenga – il militare/narratore/il paese
Vladimir Doda – il contadino/il signor Gotch/il paese

produzione Teatro Migjieni - Sardegna Teatro
con il supporto dell' Istituto Italiano di Cultura di Tirana

 

Fu d'improvviso, non si sa per quale motivo, ma lui, ma l'angelo si ritrovoò a sorvolare i cieli della terra.  Lo sa bene, lo ricorda bene il matto del paese, perché fu il primo a vederlo e l'ultimo a dimenticarlo.
L'angelo sorvola, pieno di stupore, cieli che aveva soltanto sognato o immaginato, fin quando un prete, il prete di quel paese o di quel che ne resta d'un paese, le cui cicatrici della guerra sono ancora visibili, gli spara. Il prete spara all'angelo. Stravolto e sorpreso da questo essere straordinario e dal profondo senso di colpa, il prete si risolve ad accogliere e curare il suo ospite; un angelo, meraviglioso e ambiguo, che osserva con gl'occhi della meraviglia quella “vita”, quella vita tutta umana. Una vita, però che lentamente si fa difficile, complessa, complice soprattutto l'ostilità del paese che mal sopporta la visita dello straniero, dell'angelo, stigmatizzandone la sua deformità, la sua diversità. Via via appesantito da umiliazioni e scherno, impossibilitato nel ritorno al paese celeste e “ingabbiato” in quello umano, l’angelo troverà sollievo solo nella musica di un violino, di cui è un sublime esecutore, e “asilo” solo negli occhi e nell’amore di Delia.