La luna

Avviato nell’edizione 2018 del Napoli Teatro Festival Italia, con un laboratorio intensivo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli,  il nuovo processo di indagine antropologica, sociologica e poetica ideato e diretto da Davide Iodice,  pone come centro di riflessione lo scarto, il rifiuto, nella sua accezione simbolica, affettiva e emotiva: ciò di cui ci si vuole o ci si deve liberare, o che si è ‘messo da parte’. L’ambito della ricerca espressiva è quindi la Pòlis, la comunità cittadina, chiamata ad essere ‘drammaturga’ del processo creativo. I cittadini sono stati invitati a portare i loro rifiuti in un luogo, che si è configurato mano a mano come un vero e proprio “magazzino d’umanità”, dove gli oggetti raccolti ritrovano una dimensione emblematica e testimoniale. Le narrazioni che accompagnano questi reperti autobiografici sono state filmate, e hanno costituito via via la base di una scrittura scenica polifonica. Parallelamente è stata condotta una ‘raccolta porta a porta’, sollecitando individualità ed esperienze variamente rappresentative della città. Si compie così un atto psicoanalitico collettivo, trasformato espressivamente dagli attori|performers, qui chiamati a contaminarsi con l’immondo psicologico di una comunità per ricavarne una idea di mondo, di società, un senso perduto, identitario, pubblico, se non già quel senno che Astolfo cerca sulla Luna dove “ciò che si perde qui, là si raguna”.