mal'essere


dall’Amleto di William Shakespeare

ideazione, drammaturgia e regia Davide Iodice

riscrittura in napoletano di Gianni ‘O Yank De Lisa (Fuossera), Pasquale Sir Fernandez (Fuossera), Alessandro Joel Caricchia, Paolo Sha One Romano, Ciro Op Rot Perrotta, Damiano Capatosta Rossi

con Salvatore Caruso, Luigi Credendino, Veronica D’Elia, Angela Garofalo, Francesco Damiano Laezza, Marco Palumbo, Antonio Spiezia

e con i rapper attori Gianni ‘O Yank De Lisa, Vincenzo Oyoshe Musto, Paolo Sha One Romano, Damiano Capatosta Rossi, PeppOh Sica

spazio scenico, maschere, pupazzi Tiziano Fario
costumi Daniela Salernitano
disegno luci Angelo Grieco,
Davide Iodice
musiche composte ed eseguite dal vivo da Massimo Gargiulo

aiuto regia Michele Vitolini
assistente alle scene volontario Tommaso Caruso
assistente ai costumi e sarta
Ilaria Barbato
direttore di scena e foto Pino Miraglia
macchinista Luigi Sabatino
fonici Salvatore Addeo,
Daniele Piscicelli
capo elettricista Angelo Grieco
elettricista Pasquale Piccolo
parrucca Antonio Fidato
trucco Sveva Viesti

produzione Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale

 

Amleto, la tragedia shakespeariana forse più conosciuta e citata, è tra le opere più frequentemente rappresentate, ed è considerata un banco di prova cruciale nella carriera di un attore. “Covo da anni il sogno di un Amleto – dichiara Davide Iodice – studiato più volte, più volte apparso come fantasma, ricacciato sempre per pudore e per paura, nell’attesa di una giusta distanza dalle grandi lezioni dei padri, appunto; perché Amleto è l’emblema stesso del fare teatro ed è questione di maturità. Ritrovo questa necessità ora, come ritrovo la necessità di dire tra tante, una parola mia su Napoli. In questo tempo di “paranze d’‘e criature” e di criature morti ammazzati, di padri che mandano – ancora –  i figli alla strage, nell’Elsinore dove vivo, tra Forcella e Sanità, qui mi riappare l’ombra di Amleto, qui sento che non è tanto questione di essere o non essere ma di mal’essere, nel senso doppio della nostra lingua che dice insieme di persona cattiva ma anche di un profondo scoramento, esistenziale: essere o non essere il male, piuttosto. Nessuno più e meglio dei numerosissimi rappers dei nostri territori sa esprimere, a parer mio, questo malessere oggi”.