Drommär

un processo di ricerca e creazione ideato e diretto da Davide Iodice,
ispirato alle biografie,
memorie, sogni e incubi degli ospiti di Stadsmission, Faktum, Crossroads, Salvation Army.
Drammaturgia e regia: Davide Iodice. Interpreti: Evin Ahmad, Yngve Dahlberg, Elisabeth Göransson,
Kardo Razzazi, Anders Tolergård, Siw-Monica Johansson, Dezsö Lakos, Frode Frieden, Joel Carlström,
Daniel Carlström.
Musiche composte ed eseguite in scena: Harriet Ohlsson.
Produzione: Folkteatern Göteborg

Quando la ‘Damen’ ha chiuso i battenti per trasferire il cantiere in un altro paese, uno degli operai, di notte, ha cancellato l’enorme D, trasformando quel simbolo di operosità e fatica, in un grande monumento galleggiante alla disillusione. Da qui è partita la mia riflessione e la mia ricerca, quel gigantesco AMEN in scena con la sua storia di fatica, incidenti, vite perdute, licenziamenti, era uno sfregio e un monito; uno sfregio alla immagine di perfezione di questo paese e un monito all’illusorietà del sistema produttivo globale: il simbolo di un naufragio. L’immagine del naufragio si è sovrapposta subito a quella dei sogni. Gli operai che riparano le navi sono divenuti nel mio immaginario gli operai che riparano i sogni infranti e mi è sembrato naturale identificarli con gli homeless e le persone socialmente disagiate [...] A loro ho voluto restituire seppure nel breve momento dell’interazione scenica la ‘dignità’ di un ‘lavoro’ che li ricollochi nel seno di una socialità dove l’umanità ha valore al di là della sua produttività in termini di mercato. Gli riconsegno perciò quella D cancellata, come simbolo di un sogno (Drömmar), una utopia possibile.